Agenda della sera


Guida "ANALISI"

6. Finire il lavoro, la pagina Analisi economica

 Ultimati gli esempi con gli inserimenti dei costi variabili o “Consumi”, possiamo procedere all’osservazione della pagina finale del programma: l’Analisi economica.

Le colonne “Tipologia”, “Nr. operazioni”, “Valorizzato”, “Costi variabili” e “Ore dedicate” eseguono le somme dei valori relativi alle varie tipologie operative (la “TUTTE” non è una tipologia operativa e quindi non si vedrà mai) in base ai valori che l’Utente ha inserito nella pagina Agenda. I calcoli, il risultato finale del programma, iniziano a partire dalla colonna “Costi fissi”. Nella casella “Costo orario” l’Utente dovrà inserire manualmente l’opportuno valore (si riveda la nota in corsivo del punto 4.5). Per quanto riguarda il significato dei valori visibili nelle colonne calcolate:

  • in “Costi fissi”, c’è il prodotto fra le ore dedicate e il “costo orario”, da intendersi come importo dei costi fissi totali assegnato alla tipologia cui la riga si riferisce;
  • in “Risultato operazioni”, c’è la differenza fra il valorizzato e i costi variabili e fissi. Si tratta del GUADAGNO EFFETTIVO OTTENUTO CON L’OPERATIVITA’ CLINICA, ciò che “resta” e con cui soddisfare lo Stato (Tasse), i creditori (rimborso di mutui professionali e personali, eventuali arretrati fiscali), se stessi (il prelievo personale e i versamenti contributivi), il risparmio dell’attività e personale. Si noti che, come spiegato nel corso, tale risultato è quasi sempre il frutto di una somma algebrica di tipologie che perdono e altre che guadagnano (nell’esempio la protesi perde, ma ciò dipende dal fatto che l’impronta non reca con sé un prezzo da chiedere al cliente, quando la protesi sarà consegnata si registrerà il relativo valorizzato e allora la tipologia risulterà in guadagno).
  • in “Risultato orario”, c’è la divisione del risultato delle operazioni per le ore dedicate;
  • in “Margine sul valorizzato”, c’è il risultato delle operazioni espresso in percentuale, cosa molto utile qualora si disponga di una percentuale “ottima” con cui confrontarsi (i c.d. benchmark con altri studi o colleghi).

 

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